Ambulanti. Richiesto lo stato di calamità causa maltempo per il 2024
Sono oltre 60 mila le aziende operanti in mercati e fiere danneggiate gravemente dal maltempo di quest’anno.
Il GOIA ha inviato formale richiesta al Governo, alla conferenza delle Regioni e ai Ministri Urso e Giorgetti di attuare un piano straordinario di aiuti e interventi legislativi a favore del settore, danneggiato gravemente dall’ondata di maltempo che sta interessando tutto il nord Italia praticamente da inizio anno. “La richiesta, già presentata da tempo per via informale, arriva dopo gli ultimi avvenimenti calamitosi che hanno colpito il nord Italia in questi giorni e a seguito che la stessa Arpa Piemonte ha certificato in Piemonte la primavera più piovosa degli ultimi 70 anni, con ricadute economiche gravissime sul comparto” dichiara Gregory Massa, direttore del GOIA FENAPI di Torino.
La dichiarazione risale al 10 luglio scorso, da allora il clima ha registrato un cambiamento repentino, ma gli eventi di maltempo anomalo non sono diminuiti, anzi.
“L’ondata di maltempo, assolutamente anomala, che non sembra volersi placare, richiede interventi altrettanto straordinari da parte delle istituzioni, che già intervengono per altri settori, penso ad esempio all’agricoltura” conclude Nardozzi – Presidente nazionale del GOIA FENAPI “la categoria è allo stremo, è ora che le istituzioni statali facciano qualcosa anche per noi”
Nel video qui sotto, pubblicato dal collega Sabino Nesta, il disastro di alcune settimane fa al mercato di Caselle (TO).
La situazione meteorologica.
Si tratta di una situazione radicalmente anomala: basti pensare che l’ARPA Piemonte ha registrato la primavera del 2024 come la più piovosa degli ultimi 70 anni e, come testimoniano gli avvenimenti delle ultime ore, le condizioni non tendono a migliorare, nonostante ci si trovi già in estate inoltrata.
Sempre secondo ARPA Piemonte, considerando solo il periodo primaverile, “Da inizio anno, le precipitazioni osservate sino ad oggi sul Piemonte sono state circa il doppio (+110%) rispetto alla media del periodo nel trentennio di riferimento climatico 1991-2020, tanto che i quantitativi cumulati al 21 maggio (750 mm) sono gli stessi che normalmente si osservano alla fine della prima decade di ottobre” tant’è che al 21 maggio scorso “le giornate di “pioggia significativa”, quelle cui la media regionale è stata maggiore di 5 mm, sono state finora 30, ovvero il 38% del tempo utile, quasi il doppio di quanto osserviamo in una primavera “normale”.
Gli effetti sull’economia locale e del micro commercio.
A differenza delle grandi catene commerciali che possono affrontare momenti di crisi più o meno temporanei grazie a strumenti di assistenza pubblica, come la Cassa Integrazione Guadagni, anche diversificando territorialmente (e fiscalmente) la loro offerta, le micro imprese, notoriamente a carattere familiare, non godono di queste agevolazioni e pertanto stanno attualmente subendo un ammanco medio di circa il 30-40% dei loro incassi abituali, situazione che si aggrava ancora di più se guardiamo al settore della moda, abbigliamento e calzature in particolare, già partito male a inizio anno e danneggiato fortemente dal maltempo primaverile che ha frenato completamente le vendite del comparto legate alla stagionalità dei capi.
Si sottolinea infatti come il settore del commercio su aree pubbliche operi per la stragrande maggioranza all’interno di aree scoperte, dove le continue ondate di maltempo, oltre a causare un inevitabile calo di lavoro, sono anche causa di veri e propri episodi calamitosi (grandine, vento forte, temporali ecc) durante i quali le strutture e la merce vengono facilmente danneggiate.
Essendo ormai passata la metà dell’anno, possiamo definire con certezza gli effetti negativi sul comparto per il 2024 irreversibili, e pertanto senza un intervento straordinario da parte dello Stato, il rischio è che ciò si concretizzi con altre chiusure di aziende e ulteriore perdita di posti di lavoro.
“Un mercato distrutto e una donna visibilmente colpita: immagini che fanno male dentro, specialmente per chi questo lavoro lo vive tutti i giorni, immagini che una volta era raro vedere e che invece adesso stanno diventando sempre più frequenti.” (Gregory Massa)
Gli interventi minimi richiesti.
- a) Misure economiche dirette a sostegno delle imprese del settore;
- b) Istituzione di un fondo a copertura dei danni causati dalle calamità naturali (il mondo assicurativo è già da tempo sul pezzo con i c.d. “CAT bonds”);
- c) Circolari ministeriali e/o modifiche normative sulla disciplina del canone unico (L 160/2019) e delladecadenza delle concessioni (D.Lgs. 114/98) al fine di non computare le giornate di c.d. allerta meteo Vi “gialla” o più grave.