La GDO, grande distribuzione organizzata, i supermercati per intenderci, quelli che l’hanno fatta da padrone (e continuano) durante il lockdown stanno ora protestando perché nel disegno di legge del “riparti Piemonte” è prevista la sospensione delle autorizzazioni per nuove aperture e ampliamento di medie e grandi strutture di vendita.

https://www.lastampa.it/topnews/edizioni-locali/torino/2020/05/12/news/la-regione-piemonte-frena-l-economia-scatta-la-rivolta-dei-supermercati-1.38833992

Pare che i rappresentanti della GDO ritengano le nuove aperture opportunità per generare nuovi posti di lavoro… purtroppo non è così: in Italia popolazione e redditi non crescono più da un pezzo (anzi) e quindi l’apertura di nuove strutture vuol solo dire dividere in fette ancora più piccole una torta già magra.

Tutto ciò avviene mentre tantissime imprese commerciali aspettano ancora i fatidici 600 euro e non sanno ancora con certezza quando potranno riaprire e a quali condizioni.

In altre parole, permettere l’apertura di altre strutture di vendita in Piemonte in un momento così delicato rischia di mandare in fumo gli effetti che dovrebbero sortire le iniezioni di liquidità che la Regione sta per effettuare sul tessuto commerciale piemontese.

Detto ciò ci auguriamo che anche le altre regioni seguano l’esempio del Piemonte.

E poi, non erano proprio loro, quelli della GDO che chiedevano di accedere alla cassa integrazione? Ora ci sarebbe tutto questo bisogno di aprire nuovi centri?

https://torino.repubblica.it/cronaca/2020/04/23/news/gli_eroi_dei_supermercati_finisco_in_cassa_carrefour_apre_la_procedura_per_4_mila_e_400_persone_1_762_in_piemonte_da_9_a_-254774431/

Gregory Massa